Il fenomeno della caccia alle streghe che dilagò nel Medioevo fu uno degli episodi più inquietanti della storia, perché l’accusa di colpevolezza di essere streghe veniva rivolta alle donne sulla base non di prove sistematiche e fondate, ma soltanto presunte.
Spesso le donne venivano accusate da conoscenti che volevano
vendicarsi per qualche motivo o venivano sospettate di avere contatti
col diavolo, che le aveva dotate di poteri al di fuori dal comune in
cambio della loro anima. Le torture alle quali venivano
sottoposte per confessare le loro presunte colpe erano così atroci che
le poverine a volte finivano con l’ammettere ciò che in realtà non
avevano commesso e poi venivano condannate al rogo.
Il credere che si possano intrattenere patti con il diavolo e che si
possano compiere atti di stregoneria rientra nelle concezioni del
Medioevo dominato da un senso del divino e del religioso molto
accentuato, ma anche da superstizioni, che trovavano la
loro ragion d’essere in un’epoca di insicurezze e di instabilità, per
le quali si doveva trovare un capro espiatorio: le streghe.
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