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lunedì 23 luglio 2012

BRIGIT LA SPLENDENTE REALTA' O MITO?

  Brigid

Nell’Europa celtica era onorata Brigit (conosciuta anche come Brighid o Brigantia), dea del triplice fuoco; infatti era la patrona dei fabbri, dei poeti e dei guaritori.
Il nome deriva dalla radice “breo” (fuoco): il fuoco della fucina del fabbro unito a quello dell’ispirazione artistica e dell’energia guaritrice.
Portava il soprannome di Belisama, la “Splendente”

Brigit, figlia del Grande Dio Dagda e controparte celtica di Athena-Minerva, è la conservatrice della tradizione, perché per gli antichi Celti la poesia era un’arte sacra che trascendeva la semplice composizione di versi e diventava magia, rito, personificazione della memoria ancestrale delle popolazioni.
La capacità di lavorare i metalli era ritenuta anche essa una professione magica e le figure di fabbri semi-divini, si stagliano nelle mitologie non solo europee ma anche extra-europee; l’alchimia medievale fu l’ultima espressione tradizionale di questa concezione sacra della metallurgia.
Sotto l’egida di Brigit erano anche i misteri druidici della guarigione, e di questo sono testimonianza le numerose “sorgenti di Brigit”. Diffuse un po’ ovunque nelle Isole Britanniche, alcune di esse hanno preservato fino ad oggi numerose tradizioni circa le loro qualità guaritrici. Ancora oggi, ai rami degli alberi che sorgono nelle loro vicinanze, i contadini appendono strisce di stoffa o nastri a indicare le malattie da cui vogliono essere guariti. 
Presso noi viene venerata come santa brigida e si festeggia il 23 luglio.

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