Brigid
Nell’Europa celtica era onorata Brigit (conosciuta anche come Brighid o Brigantia), dea
del triplice fuoco; infatti era la patrona dei fabbri, dei poeti e dei
guaritori.
Il nome deriva dalla radice “breo” (fuoco): il fuoco della
fucina del fabbro unito a quello dell’ispirazione artistica e dell’energia
guaritrice.
Portava il soprannome di Belisama, la “Splendente”
Brigit, figlia del Grande Dio Dagda e controparte celtica
di Athena-Minerva, è la conservatrice della tradizione, perché per gli
antichi Celti la poesia era un’arte sacra che trascendeva la semplice
composizione di versi e diventava magia, rito, personificazione della memoria
ancestrale delle popolazioni.
La capacità di lavorare i metalli era ritenuta anche essa
una professione magica e le figure di fabbri semi-divini, si stagliano nelle
mitologie non solo europee ma anche extra-europee; l’alchimia medievale fu
l’ultima espressione tradizionale di questa concezione sacra della metallurgia.
Sotto l’egida di Brigit erano anche i misteri druidici
della guarigione, e di questo sono testimonianza le numerose “sorgenti
di Brigit”. Diffuse un po’ ovunque nelle Isole Britanniche, alcune di
esse hanno preservato fino ad oggi numerose tradizioni circa le loro qualità
guaritrici. Ancora oggi, ai rami degli alberi che sorgono nelle loro
vicinanze, i contadini appendono strisce di stoffa o nastri a indicare le
malattie da cui vogliono essere guariti.
Presso noi viene venerata come santa brigida e si festeggia il 23 luglio.
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