La pietra filosofale sarebbe dotata di tre proprietà straordinarie:
- fornire un elisir di lunga vita in grado di conferire l'immortalità fornendo la panacea universale per qualsiasi malattia;
- far acquisire l'onniscienza ovvero la conoscenza assoluta del passato e del futuro, del bene e del male (cosa che spiegherebbe anche l'attributo di "filosofale");
- la possibilità infine di trasmutare in oro i metalli vili (proprietà che ha colpito maggiormente l'avidità popolare).
Molte leggende tuttavia, attribuiscono a tale elemento altre
proprietà, o ne sottraggono alcune. Alcune speculano anche sul fatto che
l'elemento in realtà non debba essere forzatamente solido e che esso
sia una polvere rossa molto densa o addirittura un materiale giallastro
simile all'ambra.
Ciò non vuol dire che la pietra filosofale fosse l'oggetto di
semplici leggende, di visioni utopiche, o di desideri avidi: l'oro
infatti era ricercato soprattutto per essere utilizzato come catalizzatore nelle reazioni chimiche
(per portare a termine le trasformazioni), essendo inoltre apprezzato
da sempre come l'unico metallo conosciuto in grado di restare
inalterabile nel tempo.
Poiché anticamente si pensava che gli elementi dell'universo fossero formati della stessa sostanza
primigenia, assolutamente identica in tutti ma presente in proporzioni
diverse, appariva lecito supporre che tali proporzioni potessero essere
variate dall’azione di un agente catalizzatore (la pietra filosofale)
capace di riportarli alla loro materia prima. La maggiore o minore
presenza di quel composto originario era ciò che determinava appunto le
loro mutazioni.
Per ottenere la pietra filosofale pare si dovesse adoperare un forno speciale denominato athanor.
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