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lunedì 23 luglio 2012

Non lascerai vivere colei che pratica la magia. Esodo, 22-17.


Il fenomeno della caccia alle streghe che dilagò nel Medioevo fu uno degli episodi più inquietanti della storia, perché l’accusa di colpevolezza di essere streghe veniva rivolta alle donne sulla base non di prove sistematiche e fondate, ma soltanto presunte.
Spesso le donne venivano accusate da conoscenti che volevano vendicarsi per qualche motivo o venivano sospettate di avere contatti col diavolo, che le aveva dotate di poteri al di fuori dal comune in cambio della loro anima. Le torture alle quali venivano sottoposte per confessare le loro presunte colpe erano così atroci che le poverine a volte finivano con l’ammettere ciò che in realtà non avevano commesso e poi venivano condannate al rogo.
Il credere che si possano intrattenere patti con il diavolo e che si possano compiere atti di stregoneria rientra nelle concezioni del Medioevo dominato da un senso del divino e del religioso molto accentuato, ma anche da superstizioni, che trovavano la loro ragion d’essere in un’epoca di insicurezze e di instabilità, per le quali si doveva trovare un capro espiatorio: le streghe.

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