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sabato 7 luglio 2012

AZZURRINA la storia

La leggenda di Azzurrina sarebbe stata tramandata oralmente per tre secoli, presumibilmente venendo di volta in volta distorta, modificata, ampliata, abbellita. Solo nel '600 un parroco della zona la mise per iscritto assieme ad altre leggende e storie popolari della bassa VAL MARECCHIA.
Guendalina era una bambina albina. La superstizione popolare del tempo collegava l'albinismo con eventi di natura magica se non diabolica. Per questo il padre aveva deciso di farla sempre sorvegliare da un paio di guardie e non la faceva mai uscire di casa per proteggerla dalle dicerie e dal pregiudizio popolare.
La madre le tingeva ripetutamente i capelli con pigmenti di natura vegetale estremamente volatili. Questi, complice la scarsa capacità dei capelli albini di trattenere il pigmento, avevano dato alla bimba riflessi azzurri come i suoi occhi azzurri che ne originarono il soprannome di azzurrina
Interno del castello di Montebello: il corridoio con la botola (in fondo a destra oltre lo steccato) che immette alla ghiacciaia dove sarebbe scomparsa la piccola Guendalina Malatesta
La leggenda narra che il 21 GIUGNO del 1375 nel giorno del SOLSTIZIO D'ESTATE Azzurrina giocava nel castello di MONTEBELLO con una palla di stracci mentre fuori infuriava un temporale. Era vigilata da due armigeri di nome Domenico e Ruggero. Secondo il resoconto delle guardie la bambina inseguì la palla caduta all'interno della ghiacciaia sotterranea. Avendo sentito un urlo le guardie accorsero nel locale entrando dall'unico ingresso ma non trovarono traccia ne della bambina ne della palla e il suo corpo non venne mai più ritrovato.
La leggenda vuole che il fantasma  della bambina sia rimasto intrappolato nel castello e che torni a farsi sentire ogni cinque anni nel solstizio d'estate.

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